Concerto 12 ottobre, Teatro Mazzacorati

DREAMS OF LOVE AND TRAVEL

David Salvage, compositore e pianista

12 ottobre 2025, ore 16

Teatro Mazzacorati, Bologna

con

Marco Trebbi, tromba

PROGRAMMA

Si invita il gentile pubblico di applaudire solo dopo la fine di ogni parte del concerto.  Ma nel caso che non riesci a contenerti, sei del tutto perdonato!

Prima parte – durata ca 14 minuti – da Dreams of Love and Travel

Il campanello d’attraversamento di Genga Stazione

Larici

[Inizio: sereno, mano destra da sola, parte centrale del pianoforte . . .]

Raffiche

[Inizio: impetuoso, arpeggi dal basso seguito dagli stop, brevissimo brano . . .]

Momenti Proustiani. I. Sogni di viaggio e d’amore

[Inizio: arpeggi ampi su e giù, forte . . .]

Così, se immaginavo sempre intorno alla donna che amavo, i luoghi che desideravo di più allora, se avessi voluto che fosse lei a farmeli visitare, lei ad aprirmi l’accesso d’un mondo sconosciuto, non era per me una semplice e fortuita associazione di pensieri; no, ma i sogni di viaggio e d’amore non erano che momenti – che oggi artificialmente scindo quasi che sezionassi ad altezze diverse uno zampillo d’acqua, iridato e in apparenza immobile – in un solo ed inflessibile getto di tutte le forze della mia vita.

–da Dalla parte di Swann, Marcel Proust

II. Il ristorante a Rivebelle

[Inizio: arpeggi ampi su e giù, forte . . .]

[Fine: drammatica scala in discesa nella mano destra—stop—un tocco leggero nel basso]

La musica che ascoltavamo – arrangiamenti di valzer, di operette tedesche, di canzonette da caffè-concerto, tutte nuove per me – era a sua volta una sorta di aereo luogo di piacere, sovrapposto al primo e ancor più inebriante.  Ma, mentre sottovoce ne ripetevo le note, mentre ricambiavo il suo bacio, quel motivo mi faceva divenire così cara la sua particolare voluttà che avrei abbandonato i miei genitori pur di seguirlo nel mondo singolare ch’esso costruiva nell’invisibile, con linee cariche, alternativamente, di vivacità e languore.

–da All’ombra delle fanciulle in fiore, Marcel Proust

Seconda parte – durata ca. 8 minuti – da Felsina

Tre boscherecce. I. Palazzo Hercolani

La prima sala boschereccia è una stanza scura ed echeggiante in cui gli affreschi scorrono senza cornici da muro a muro e su fino al soffitto. Sembra di essere in un bosco vero. Il vento reca le tracce di corni in lontananza; una melodia emerge dalle onde di biscrome prima di essere sommersa. Ci sono uccelli che cinguettano mentre ritorna la melodia. Il ritmo rallenta; il sogno sbiadisce; la tessitura si stratifica. Ci accorgiamo di essere sempre stati in uno spazio interno, al riparo dalla natura.

II. Palazzo d’Accursio

La seconda è una sala più evoluta, con affreschi simmetrici e incorniciati, e un’acustica molto meno riverberante. Magari è in corso un’occasione sociale; la musica si mescola alle conversazioni di piccoli gruppi sparsi per la stanza. La tessitura omofonica continua dalla fine del primo movimento; le note ripetute evocono i giochi d’acqua delle fontane dipinte sulle pareti. Alla fine, giriamo le spalle al brusio per osservare l’immobilità di una statua nel centro della stanza.

III. Il museo della musica

La terza ricorda la selvatichezza della prima, ma stavolta si tratta di una stanza ben illuminata in cui non ci disorientiamo. Contempliamo un paio di corni e di arpe in vetrina. I loro suoni si mischiano nella nostra mente alle prime frasi di “Ave Maria . . . virgo serena” di Josquin, una copia della quale si trova nell’Odhecaton A (anche quest’ultimo presente nel museo). Dopo un richiamo finale di corno e una battuta di silenzio, la melodia dalla prima boschereccia torna e trova risoluzione.

Terza parte – durata ca. 14 minuti – Duo Himmel

Tre arie barocche per tromba e pianoforte

1. Dormi, o fulmine di guerra / Alessandro Scarlatti

2. Si dolce è ‘l tormento / Claudio Monteverdi

3. Ciaccona del Paradiso e dell’Inferno / Anonimo

La terza aria è uno scherzo in cui il trombettista prova a correggere il pianista che sbaglia note. Il pianista non capisce bene e il trombettista si infuria. Alla fine, il pianista trova per caso le note giuste e suonono insieme la melodia corretta.

Quarta parte – durata ca. 14 minuti – da Dreams of Love and Travel

Momenti proustiani. V: “Mon chéri Marcel”

Ci sono creature il cui volto assume una bellezza e una maestà inusitata, appena non hanno più sguardo.  Esaminavo attentamente Albertine ai miei piedi.  A momenti, il suo corpo era percorso da un lieve e inspiegabile fremito come il fogliame quando per un attimo è increspato da una brezza inattesa.  Per me era dolce sapere che, nel pomeriggio, quando scendeva dalla sua carrozza Albertine sarebbe rientrata nel mio appartamento.  Ma cosa ancora più dolce era il fatto che quando dal profondo del sonno risaliva gli ultimi gradini della scala dei sogni, rinascesse alla coscienza e alla vita nella mia camera . . . Poi ritrovava la parola e diceva: <<Mio>>, o <<Mio caro>>, seguiti l’uno e l’altro dal mio nome di battesimo, cosa che—dando al narratore il nome dell’autore di quest’opera—suonava così: <<Mio Marcel>>, <<Mio caro Marcel!>>

–da La prigioniera, Marcel Proust

Due sorsi dal lago Lambin

[Inizio: tranquillo, crome, parte centrale del pianoforte . . .]

Rientro

[Inizio: premuroso, accordi ripetuti nel basso, scuro . . .]

[Fine: accordi iniziali, fade-out nel basso]

Postludio – durata 2 minuti – da Felsina

Tre quadri di Giorgio Morandi. III. Paesaggio

I dischi di David Salvage, Felsina e Dreams of Love and Travel, sono disponibili oggi per un libero contributo.  Il prezzo suggerito è 10 euro ognuno, 20 per tre.  Entrambi sono sempre disponibili su tutte le piattaforme online.

BIOGRAFIE

David Salvage (1978) è un compositore e pianista statunitense che abita a Bologna. Nato in una famiglia estranea alla musica, all’età di quattro anni ha chiesto un pianoforte ai genitori, un desiderio che è stato esaudito a condizione che prendesse lezioni per cinque anni. Le ha seguite invece per quindici anni, e lungo il percorso ha sviluppato un particolare interesse per la composizione, ha vinto premi regionali e nazionali come pianista e compositore, è diventato uno dei primi giovani pianisti scelti per il Perlman Music Program, e ha vinto una borsa di studio alla Harvard University, per poi decidere di concentrarsi sulla composizione. Ha continuato i suoi studi presso la Manhattan School of Music e la City University of New York, ha conseguito il dottorato di ricerca con una tesi su Gyorgy Kurtàg, e ha trovato lavoro nell’ateneo insegnando a tempo pieno storia della musica e teoria musicale. Filoeuropeo da sempre, ha colto l’opportunità di trasferirsi all’estero quando questa gli si è presentata e ora possiede la doppia cittadinanza statunitense e italiana. Ha composto musica per orchestra, film, coro e insiemi di diversi generi e le sue opere hanno ricevuto più di cento esecuzioni in sedi come la Juilliard School, il British Institute of Florence, e il Minobu Town Center in Giappone. La sua musica è pubblicata da Universal Edition Vienna e è stata registrata su Deux-Elles e Navona. La sua commissione più recente è un’opera nuova per l’ocarinista Fabio Galliani, famoso in tutto il mondo. A Bologna Salvage canta tenore nella Cappella Musicale di San Petronio e dà concerti col trombettista Marco Trebbi (Duo Himmel). È sposato con tre figli.

Marco Trebbi (1981) è un trombettista e insegnante nato a Bologna.   Trombettista dell’Orchestra Senzaspine e fondatore di vari gruppi musicali, compresi gli Ottoni e il Quintetto dell’Associazione Senzaspine e il Duo Himmel, si è diplomato al Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara con 110/110, e ha seguito corsi di perfezionamento con i più grandi maestri italiani dello strumento.   Ha collaborato sia con l’orchestra che l’Accademia del Teatro Comunale di Bologna e ricopre oggi la cattedra di tromba alle scuole medie “Innocenzo da Imola” ad Imola.  Appassionato di ciclismo e sci, è anche il maestro di un certo “Laurence Jacob Salvage” che vanta una parentela con il compositore e pianista del concerto d’oggi.